Abbassare l’umidità: 10 consigli su come prevenire la formazione di muffa
L’aria troppo umida non soltanto è sgradevole, ma ha anche un effetto nocivo sulla salute e sulla casa.
Quali sono gli effetti di un grado troppo elevato di umidità?
L’umidità e la temperatura influiscono direttamente sul benessere delle persone e sulla salubrità della casa. L’umidità eccessiva favorisce la formazione di muffe e impedisce un clima abitativo confortevole.
L’umidità elevata è da un lato strettamente correlata a una forte sudorazione, quale meccanismo attivato dall’organismo umano per compensare l’aumento della temperatura corporea. Dall’altro, il sudore evapora più lentamente a causa dell’aria umida che ne ostacola la regolazione.
Si crea in tal modo un circolo vizioso, con effetti nocivi sulla salute. L’umidità elevata dell’aria rende le persone stanche ed esauste. Tale clima, però, compromette la qualità del sonno e impedisce di risposare bene. Di conseguenza, la stanchezza aumenta sempre più, con conseguente maggiore predisposizione alle infezioni.
La muffa, a sua volta, può causare allergie e disturbi anche peggiori. Le spore della muffa possono infatti causare problemi respiratori o asma.
L’umidità elevata non solo favorisce la formazione di muffa, ma crea anche le condizioni ideali per la proliferazione degli acari della polvere. In tal senso è sufficiente un livello di umidità del 60%.
Anche l’abitazione subisce gli effetti di un’eccessiva umidità, che si manifestano innanzitutto con la comparsa di macchie di umidità sulle pareti e lo sfarinamento dell’intonaco. La muffa compare a livello superficiale ma penetra anche all’interno della muratura. La struttura dell’edificio subisce danni notevoli, perché la muffa lo “intacca” con gravi conseguenze.
Fattori che rendono umida l’aria
- Eseguire il ricambio d’aria in presenza di elevata umidità esterna
- Cucinare senza coperchio o cappa di aspirazione
- Lasciare aperta la porta del bagno dopo la doccia
- Stendere il bucato all’interno
- Presenza di troppe piante d’appartamento che aumentano l’umidità
- Asciugatrice
- Acquario
Il livello ottimale di umidità dell’aria
L’umidità dell’aria dipende sempre dalla temperatura ambiente. L’umidità ottimale a 20 °C è pari a circa il 50%. Anche la temperatura esterna svolge un ruolo in tal senso. Più freddo fa fuori, più basso è il livello ideale di umidità. Ciò significa che in estate l’umidità ottimale degli ambienti interni è più elevata.
Inoltre, ogni ambiente ha un proprio livello di umidità ottimale, che dipende dalla sua destinazione d’uso.
Il livello di umidità può essere maggiore nei bagni, in cucina e nei seminterrati. In questi ambienti, l’umidità dell’aria è di norma più elevata in virtù della presenza di vapore acqueo, associata alla cottura di cibi o all’uso della doccia. In questo caso è importante arieggiare frequentemente i locali, poiché in caso contrario si potrebbe formare la muffa. I seminterrati sono naturalmente più freschi e umidi e ciò non costituisce un problema fintanto che l’umidità non supera il 65 %.
Anche la camera da letto è una fonte di umidità, poiché il corpo rilascia costantemente umidità nell’aria durante il sonno. Per prevenire problemi, è bene arieggiare la camera prima e dopo essere andati a letto.
In linea di principio, l’umidità dell’aria negli ambienti in cui si soggiorna dovrebbe essere la seguente:
Soggiorno 40-60%
Ufficio 40-60%
Camera da letto 40-60%
Bagno 50-70%
Cucina 50-60%
Seminterrato 50-60%
Come misurare l’umidità
Per ottenere un clima abitativo quanto più confortevole e adottare le eventuali contromisure, è necessario innanzitutto verificare il livello di umidità in casa.
L’igrometro rappresenta lo strumento più semplice per misurare l’umidità.
L’apparecchio indica il livello di umidità in percentuale. Generalmente viene visualizzata anche la temperatura ambiente, poiché i valori sono correlati.
Anche la temperatura esterna deve essere misurata, in modo da stabilire se il ricambio d’aria eseguito in un dato momento contribuisce ad aumentare o diminuire l’umidità.
Collocare o appendere l’igrometro al centro della stanza, assicurandosi che non siano presenti fonti di calore o finestre nelle vicinanze che potrebbero falsare i valori rilevati.
Confrontare il valore percentuale visualizzato sull’igrometro con i valori indicati nella tabella soprastante. Il valore rientra nell’intervallo specificato? Perfetto, non sono necessarie contromisure. Il livello di umidità deve comunque essere controllato regolarmente.
Il valore è superiore o inferiore all’intervallo indicato? Non è necessariamente un problema. Il valore deve essere controllato nell’arco di diversi giorni, poiché una singola misurazione non è particolarmente significativa. Se il livello rimane troppo alto o troppo basso, è necessario adottare delle contromisure.
Nel paragrafo seguente vengono fornite indicazioni su come abbassare l’umidità. Se desideri aumentare l’umidità, puoi consultare la nostra guida dedicata.
Attenzione: se l’igrometro mostra lo stesso valore in tutti gli ambienti, è probabile che non funzioni correttamente.
Come ridurre l’umidità? 10 consigli e rimedi casalinghi
- Rimedi casalinghi: sale e riso
Collocare delle ciotole di sale o di riso negli ambienti con un livello di umidità eccessivo. Gli alimenti assorbono l’umidità. Potrai capire che la misura è efficace quando il sale o il riso si raggrumeranno nelle ciotole.
Per ottenere un’azione efficace, è tuttavia necessario sostituire regolarmente le ciotole o il relativo contenuto.
- Aumentare il riscaldamento
Esiste un’altra misura a breve termine molto semplice, che tuttavia è utile solo nelle stagioni fredde: alzare il riscaldamento. Come chiarito in precedenza, temperatura e umidità sono interdipendenti. L’aria calda abbassa l’umidità relativa dell’aria, riducendo nel contempo il rischio di muffa.
A lungo andare, però, tale soluzione potrebbe rivelarsi costosa.
- Eseguire un corretto ricambio d’aria
Un corretto ricambio d’aria garantisce un clima abitativo piacevole. A tal fine, è necessario arieggiare più volte al giorno, preferibilmente per breve tempo (5-10 minuti) e con la finestra completamente aperta. Se possibile, evitare di arieggiare in presenza di pioggia o di temperature molto elevate. L’aria fredda trasporta meno umidità. In linea generale, tuttavia, l’aria esterna è più secca di quella degli ambienti interni.
È consigliabile pertanto creare corrente in modo che l’aria secca entri da una finestra e quella umida esca dall’altra.
- Sistema di ventilazione: aeratori per finestre
Se l’aerazione manuale richiede troppo tempo, è possibile ridurre l’umidità dell’aria con una ventilazione controllata e automatica degli ambienti. Tali soluzioni per finestre implicano una spesa una tantum, non hanno bisogno di corrente elettrica e sono efficaci. L’umidità in eccesso viene portata all’esterno e l’aria secca all’interno della stanza.
Una possibile soluzione è l’aeratore per finestre montato sul lato cerniere, che garantisce un’aerazione passiva permanente quando la finestra è chiusa.
Un’altra opzione è rappresentata dagli aeratori applicati sulla parte superiore delle finestre, in grado di prelevare ancora più aria (umida) dagli ambienti. Gli aeratori per finestre vengono applicati nella parte alta del serramento.
- Sostituire le piante d’appartamento
Le piante d’appartamento sono una fonte di umidità. Ciò non significa tuttavia che tu debba rinunciare completamente alle piante. Per prima cosa verifica quali sono le piante in tuo possesso e se si tratta di piante note per essere fonti di umidità (ad esempio il bambù da interni). I cactus, la sansevieria e l’aloe vera sono esempi di piante che richiedono poca acqua e che pertanto rilasciano una modica quantità di umidità nell’ambiente. A volte può essere utile distribuire in modo più uniforme le piante in casa.
- Deumidificatore elettrico
I deumidificatori elettrici sono una soluzione efficace per ridurre l’umidità. Misurano l’umidità dell’aria in modo autonomo e la regolano mediante un’azione deumidificante. Per quanto efficaci, i deumidificatori presentano degli svantaggi che vanno tenuti in considerazione. I deumidificatori elettrici necessitano di alimentazione elettrica e di conseguenza incidono sull’importo delle bollette. Inoltre, gli apparecchi hanno un raggio d’azione estremamente ridotto e di solito sono destinati a una zona specifica. Gli apparecchi vanno inoltre sostituiti dopo pochi anni. Devono essere smaltiti come rifiuti speciali e pertanto non rappresentano una soluzione particolarmente sostenibile.
- Installare l’asciugatrice nel seminterrato
Questa semplice soluzione è da considerarsi complementare alle misure già menzionate. Le asciugatrici aumentano l’umidità o trasportano l’umidità del bucato all’esterno. Se possibile, è pertanto preferibile installare l’elettrodomestico nel seminterrato.
In mancanza di seminterrato, è comunque utile collocare l’asciugatrice in una stanza separata.
- Fare docce brevi e arieggiare al termine
Le docce calde sono decisamente piacevoli, ma creano un’elevata umidità. Se non ami le docce fredde, dovresti almeno aprire la finestra del bagno una volta terminata e arieggiare finché l’umidità non è evaporata. Tieni sempre chiusa la porta del bagno, onde evitare che l’umidità si diffonda nelle altre stanze.
- Lasciare spazio
Non collocare mobili pesanti e ingombranti (divani, armadi, ecc.) direttamente contro la parete. Se i mobili sono appoggiati alla parete, l’aria non può circolare e si forma un’elevata umidità o condensa. Ciò favorisce a sua volta la formazione di muffe.
- Stendere il bucato all’aperto
Se possibile, stendi il bucato all’aperto anche in presenza di temperature fresche. Se il bucato viene fatto asciugare all’interno, l’umidità evapora e viene rilasciata direttamente negli ambienti. Anche i vestiti bagnati di pioggia dovrebbero essere riposti in bagno in attesa di essere stesi all’esterno.
Estate, autunno e inverno: l’umidità in base alla stagione
A seconda della stagione, è necessario arieggiare in modo differenziato per abbassare l’umidità. In ogni caso, è opportuno arieggiare spalancando completamente la finestra invece di aprirla a ribalta.
In estate, è buona norma arieggiare la mattina presto e la sera quando fa meno caldo e l’aria esterna è più fresca e secca rispetto alle ore diurne. Soprattutto nei seminterrati freschi, si dovrebbe arieggiare soltanto quando le temperature esterne sono più miti (al mattino e alla sera).
In autunno il problema non è tanto il caldo, quanto l’aria umida esterna. Se piove tutto il giorno, si dovrebbe arieggiare solo al mattino e alla sera, quando l’aria è fresca. Se il riscaldamento è già acceso, è opportuno spegnerlo mentre si arieggia.
Anche in inverno si dovrebbe arieggiare solo brevemente (5-10 minuti) spalancando la finestra e spegnendo contemporaneamente il riscaldamento. In inverno, l’aria esterna è di solito particolarmente secca a causa della bassa temperatura esterna.
Domande più frequenti
In che misura la presenza di acquari e terrari influisce sull’umidità?
Acquari e terrari rilasciano costantemente umidità nell’ambiente attraverso l’acqua o le fonti d’acqua. Andrebbero pertanto coperti per evitare la diffusione di umidità.
È necessario evitare di arieggiare quando piove o c’è afa, per evitare un’umidità eccessiva?
Anche se di norma l’aria esterna è sempre più secca di quella negli ambienti interni, si dovrebbe evitare di arieggiare quando piove, nevica o c’è afa.
In quest’ultimo caso, l’aria esterna è umida, per cui i benefici del ricambio d’aria sono limitati e l’umidità può persino aumentare.
Perché si verifica un eccesso di umidità nei nuovi edifici?
Di norma, l’umidità elevata è una caratteristica tipica degli edifici datati. L’isolamento inadeguato può avere effetti negativi in tal senso. Anche gli edifici nuovi possono però essere particolarmente umidi. Di norma, ciò è dovuto alla presenza di pareti non ancora completamente asciutte, che rilasciano l’umidità negli ambienti.
Cosa favorisce la formazione di muffa?
La muffa si forma in presenza di calore e umidità. Se non viene eseguito un adeguato ricambio d’aria, l’umidità rimane nell’ambiente e favorisce la formazione di muffa. Anche un livello di umidità del 70% può essere sufficiente per la diffusione della muffa,
che si sviluppa soprattutto in corrispondenza dei ponti termici – nicchie, angoli, telai.
I punti più problematici sono tutti quelli in cui il freddo è tale da formare condensa.
Le candele contribuiscono ad abbassare l’umidità eccessiva?
In un primo momento le candele aumentano l’umidità dell’aria, poiché durante la combustione si produce vapore acqueo. Se tuttavia viene acceso un numero tale di candele da far aumentare la temperatura interna (cosa piuttosto improbabile), l’umidità relativa (percepibile) diminuisce.